Il 5 ottobre 2014, alla scadenza del mandato triennale del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Maggiolino Club Napoli (C.F. 96016740639) e per far fronte alla richiesta di alcuni dei suoi soci, si è svolta un’assemblea straordinaria, alla quale hanno partecipato 24 dei 30 associati pari all’80% degli stessi. Durante l’Assemblea sono stati affrontati diversi argomenti, tra i quali la composizione del nuovo CdA e si è deciso, all’unanimità, che esso fosse così composto: Claudio Iannotta (presidente), Ranieri Recco (vice presidente), L. T. (vice presidente), Ciro Esposito (segretario), Gianfranco Tesone (tesoriere), Luca Leva (consigliere), Rosario D’Antonio (consigliere), S. D. (consigliere).

A distanza di qualche mese, i neo-consiglieri hanno fatto un resoconto dell’intensa attività svolta sino ad allora ma contestualmente, un socio, ovvero M.M., ha proposto al presidente e al segretario una modifica del numero e dei componenti del CdA, così da escludere Ranieri Recco e L.T., (individuati dallo stesso M.M. come una delle cause dei malumori interni all’Associazione) e una gestione più “allegra” (supportata dal fatto che le sue dimissioni da tesoriere dell’Associazione risalgono al 2013 ma ha comunque continuato a gestire il conto corrente bancario dell’Associazione fino all’assemblea del 05/10/2014); anche al consigliere L.T. piaceva la gestione “a pan e’puparuol” (cit.). Il presidente ha ritenuto che per una questione etica, morale e professionale, non avrebbe mai potuto gestire un’Associazione in modo “allegro e poco trasparente”, non avrebbe mai sostituito i membri del CdA direttamente o su suggerimento di altri, bensì avrebbe rispettato solamente le scelte dell’Assemblea; M.M. è stato quindi invitato a utilizzare l’unico modo lecito per proporre le sue idee, ovvero discuterne e farle votare in assemblea. Dopo aver preliminarmente avvertito gli associati con una comunicazione sul social network, che prima di prendere decisioni importanti il CdA avrebbe ratificato tutte le richieste di adesione presentate da nuovi soci, l’Assemblea straordinaria convocata per il 9 Marzo 2015 non si è costituita in quanto molti associati, condividendo l’intenzione del CdA, hanno disertato non consentendo il raggiungimento del numero legale previsto (3/4 dei soci). Di risposta, qualche settimana dopo, il marchio/logo Maggiolino club Napoli diventava un marchio registrato e con lettera raccomandata inviata al presidente Iannotta, dal Maggiolino club Napoli & Co. e firmata da M.M., veniva intimato al presidente di modificare la denominazione dell’Associazione del Maggiolino club Napoli e di non utilizzarne più il logo in quanto lo stesso aveva ormai un proprietario.

Il 20 aprile 2015, con una assemblea straordinaria, l’Associazione Maggiolino Club Napoli (C.F. 96016740639) è stata costretta a modificare la sua denominazione in MAGGIOLINI PARTENOPEI. Questa operazione è stata necessaria e sofferta, ma permetterà all’Associazione di proseguire la sua attività senza avere un padrone, di avere nuovi stimoli ma soprattutto di ritrovare quella serenità latitante da tempo e indispensabile a perseguire le finalità prefissate nell’articolo 3 dello Statuto, ovvero: “Maggiolini Partenopei non ha scopi di lucro, svolge la sua attività nel settore dei veicoli storici del marchio Volkswagen e il suo fine è il recupero, la conservazione e la valorizzazione degli stessi, oltre al benessere dei suoi associati, il loro accrescimento culturale e delle relazioni sociali.

L’Associazione MAGGIOLINI PARTENOPEI è formata da persone per le quali valori come la lealtà, l’amicizia, la correttezza, vanno ben oltre il business.

Pertanto l’associazione MAGGIOLINI PARTENOPEI (C.F. 96016740639), a partire dal 20 aprile 2015, prende le distanze da ogni attività e/o servizio proposto o svolto da qualsiasi associazione o società denominata MAGGIOLINO CLUB NAPOLI.

 

Aversa, 20 aprile 2015                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           L’Assemblea dei Soci